Messicana-in-Italia

Le disavventure di una messicana che lotta a controcorrente per portare la tecnologia tra le risaie piemontesi.

sabato, ottobre 07, 2006

"Un sogno è un figlio e non lo si abbandona mai"... Cosi lo ha detto Tea, la mia hermana italiana... Ed io penso che in fondo ha ragione. Solo che a volte ci si smette di credere senza motivo, oppure per un sacco di motivi.
Un sogno è un figlio, ma a volte il figlio tanto cercato e tanto voluto diventa un problema, una specie di "mostro" che cresce ma ci da solo delle difficoltà. E infondo uno spera che il figlio sia ben visto, ben voluto, ben accettato perchè cavolo, uno lo ha cresciuto cosi, a modo proprio, convinto che meglio di cosi non si poteva... Ma quando il giudizio della comunità che non lo favorisce molto... cosa si fa?
Ma comunque io capisco che questo cyber figlio non è ancora maggiorenne e non posso lasciarlo ancora da solo... Questione di tempo... Ma in fondo lo so, e lo sappiamo tutti, che ci vorrebbe un vero, autentico miracolo.

venerdì, ottobre 06, 2006

Oggi è un bellissimo venerdì pomeriggio, e l'unico Internet point in zona (quello che gestisco io, s'intende) è aperto... ed è vuoto.
Tra non molto arriverà una degli unici due clienti permanenti. Si tratta di una ragazza rumena che ogni giorno si stupisce di più perché vede come qua non viene nessuno, quando invece nel suo paese anche i bambini passano i pomeriggi interi giocando in negozi che neanche lontanamente asomigliano a questo...

Continuo a pensare a quello che ho letto non molto fa... Sei italiani su dieci non conoscono il PC, secondo l'Eurostat... Ed io che continuo a sognare con le cyber-casalinghe... Quanto mi piacerebbe! Quanto mi piacerebbe anche vedere i pensionati che si divertono ad aprire la finestra sul mondo... Sogni, sogni e niente altro, anche perché intanto, non riesco nemmeno a pagare l'affito del locale...
Resta poco tempo per prenderne una decisione, se non trovo la soluzione per il 30 novembre chiuderò, ma... resterà sempre dentro di me il dubbio... Cosa sarebbe successo se qualcuno avesse voluto ascoltarmi?

giovedì, ottobre 05, 2006

Per iniziare vi posso dire che sono una messicana che vive in Italia da tre anni... Fino a qualche mese ero tranquilla e felice, finchè ho avuto la geniale idea di avviare un'attività...
L'ho fatto dopo un sacco d'avventure che dopo vi racconterò, ed comunque dopo qualche mese ho capito di avere sbagliato tutto perchè... sapete quanto è difficile portare la tecnologia tra le risaie????
Non mi lamento dell'iniziativa, mi lamento del mio eccesso di fiducia... Ho aperto un internet point dove (l'ho capito dopo) non serviva a nessuno, dove il computer è visto solamente come un bel mobile che "fa chic" avere in casa... anche se non si sa ben bene come si usa... Io vorrei lottare per convincere alla gente che vive qua su l'importanza di aprire quello che io chiamo "la finestra sul mondo"... Ma a nessuno interessa...

Mi sono illusa di poter insegnare alle sciure piemontesi almeno come far la spesa tramite internet, a i pensionati come giocare on line, a i bambini come navigare su internet in tutta sicurezza... Ma finora l'unica cosa che ho potuto fare è riempirmi di debiti ed andare in rosso con la banca...
E ora??? Ho bisogno d'idee, ho bisogno di un mago delle vendite, sapete? Si, uno di quelli che sono in grado di vendere ghiaccioli agli eschimesi...
Io però sono sempre fiduciosa... Credo che un giorno qualcuno leggerà il mio blog e mi darà l'idea geniale, o magari riuscirò ad avere un euro in donazione per ogni visita che avrò... Si, veramente sogno di fare un colpo come quello che fanno tante e tante persone che mettono blogs in tanti paesi del mondo... Ma sono in fondo la solita illusa... Mi auguro che almeno qualcuno per sbaglio riesca a leggere questo diario iniziato giusto nella festa di San Francesco, il santo patrono d'Italia, la terra che mi ospita e con la quale ho un rapporto intenso e particolare...
Va bene... Ci vediamo domani!!!!